N.37 Arte è amore o Amore è arte?

ARTE È AMORE O AMORE È ARTE? 

L’arte, quella integra e profondamente vera, libera da sé  stessi. Ma solo se ciò avviene in modo autentico. È come l’amore vero, che non è la rincorsa appagante uno dell’altro ma intima azione che libera i sensi e costruisce in modo così reciproco da allontanare sé stessi dalla solitudine. 

Ecco l’arte, libertà da sé stessi, libertà dal vincolo che l’esperienza umana determina e condiziona, per poter affrontare il volo esistenziale, quell’incontro che non ha nome, sola motivazione di ogni singola vita.

È la scoperta della volontà, della maturità che non è controllo di sé, tutela della propria esperienza, garanzia della propria dimensione bensì coraggio, capacità del superamento del limite, proiezione nell’altro da sé. É dare, non volere. In questo è amore.

Questa analogia dell’arte con l’amore vero che coinvolge e travolge, spiega l’affermazione iniziale: l’arte libera dal sé ma non in quanto sia l’arte a liberarci da noi stessi ma in quanto sia il nostro coraggio a liberarci nell’arte.
Così è forza analoga all’amore e probabilmente passa per l’amore stesso ma è soprattutto volontà di liberarsi dalla visione che accompagna la vita esperenziale – di fatto subita e contestuale – per affrontare l’ignoto su una unica base, quella sentimentale. Così si sviluppa quella azione liberatoria, quella dinamica che rompe schemi già precostituiti ed abbandona ogni indugio per uscire fuori dal guscio delle proprie ancestrali sicurezze per entrare in una aperta convivenza con le sorti del mondo e dell’immensità della universalità. 

Perché artisti non si nasce ma si diventa. Ma non è una costruzione, non è una non semplice condizione, ma una fluttuazione non ancorata ad alcuna dimensione, per nulla appagante se non nell’intima convinzione di una ricerca non motivata che coinvolge tutte le sensazioni e i sentimenti, come l’intensità vissuta in un bacio reale, in una carezza spontanea, in un gesto senza tempo. 

Ecco, gesto senza tempo: la sua sintesi è il Teatro. Rappresentazione nuda dell’assurdo vivere.

Nasce così l’autentico, il valore. Valore dell’istante che diviene eterno, esistenza quotidiana che migra nell’arte, aspirazione mai conclusa, amore allo stato puro, talmente presente da sembrare evanescente. La conoscenza svanisce di fronte alla impossibile visione dell’ignoto e l’umano perde ogni cognizione del reale. Diventa sensi e sentimento allo stato puro, privo di ogni sé, di ogni concretizzazione: è l’oltre, l’altro, la cosciente sublimazione che rende eroi, martiri, attori, autori. Tutti protagonisti. 

E finalmente a nulla varrà l’oro dei poveri: l’ambizione, il riconoscimento, l’affermazione, la mitizzazione.  

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…. per seguire, appunto, non raggiungere

Primo passo nell’arte, primo passo nell’amore, l’umiltà. Questo il segreto. 

PATRIZIO RANIERI CIU © FABBRICAWOJTYLA 2021 

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